È curioso come alle volte una bestiola che entra a  far parte della tua famiglia ti cambi la vita, per noi lo fu in maniera molto positiva: grazie a lei siamo diventati camperturisti. Dopo un anno che Camilla era con noi e dopo un paio di vacanze in albergo e un paio nei villaggi turistici cominciai a pensare a qualcosa di più piacevole sia per noi che per lei. Sino a quel momento i camper li avevamo solo incrociati per strada e non avevamo neppure la più pallida idea di come fossero allestiti all’interno ma chissà come mi venne in mente che sarebbe stato bello averne uno, ricordo che era il mese di luglio e quindi eravamo impegnati in negozio, andai da Massimo e gli dissi: compriamo un camper? Lui mi guardò come si guarda qualcuno che è improvvisamente impazzito, ma fortunatamente non mi mise la mano sulla fronte per sentire se ero febbricitante, io per natura mi esalto subito e evidentemente riuscii a  coinvolgerlo in questo mio progetto, tant’è che se ne andò subito a comprare una rivista specializzata …ancora DERED non esisteva e ci dovemmo accontentare. Leggendo i vari diari  e i racconti dell’abitar viaggiando ne fummo subito contagiati, lui però un po’ a malincuore visto che aveva in mente di cambiare la macchina e se la cosa fosse andata in porto ci avrebbe dovuto rinunciare.

Reduci da una spesa importante e quindi con un budget limitato, inizialmente decidemmo di puntare su un usato ma poi ragionandoci pensammo fosse meglio un usato economico. Dopo varie ricerche la nostra scelta cadde su un piccolo Elnagh  m5.50 ma con una sistemazione interna così accogliente che tutti ammiravano, anche i nostri amici tedeschi con maxi camper. Noi abitiamo a Rimini e lo acquistammo a Faenza, Massimo, che sino a quel momento non aveva guidato altro che macchine, chiese al concessionario se potevano consegnarglielo a casa! Il titolare del concessionario ci guardò un po’ stupito, ma dopo quindici giorni il camper era parcheggiato sotto casa, io naturalmente volevo partire subito ma Massimo tergiversava e rimandava sempre per paura di combinare qualche disastro alla guida.

Finalmente la partenza, dovevamo stare via pochi giorni ma avevamo le scorte per mesi. Chissà perché ma mi piaceva riempirlo di tutto neanche se la meta fosse stato il deserto, da ultimo salì Camilla la cagnona, che dette subito segnali di nervosismo (ho dimenticato di dire che io nel frattempo ero stata assalita da mille dubbi: e se non ci fosse piaciuto? in fondo era sempre una bella somma che avevamo speso e avevamo rinunciato anche macchina per averlo) cominciamo bene pensai! Destinazione Umbria , avevo studiato nei particolari un programma che rispettammo solo in parte, visto che la pelosa non si calmava dissi a Massimo di parcheggiare appena possibile, tagliai una fetta di crostata per noi e qualche biscotto per cani a lei che in questo modo  capì , visto che era una gran mangiona,  che lì si mangiava pure e così si calmò …per noi fu l’occasione per fare un brindisi al nostro primo viaggio in camper.

Prima tappa Umbertide in un agriturismo di cui non ricordo il nome ma ricordo che lo spazio destinato alla sosta camper era all’esterno, eravamo l’unico equipaggio e quando alle 20 chiusero il cancello ci guardammo come dire …e adesso rimaniamo qua soli? Ci sentimmo abbandonati e la nostra fede nella vacanza in camper cominciava a vacillare ! Non fu di certo una notte tranquilla, ogni rumore ci faceva paura e alle quattro del mattino quando Camilla cominciò ad abbaiare ed uscimmo fuori c’era una bella stellata , e ci godemmo quel panorama bucolico sempre con un po’ di timore.

Al mattino ripartimmo , non sarei in grado di rifare quella strada che attraversando la montagna ci portò al lago Trasimeno, sono passati quasi vent’anni e non ricordo i nomi dei paesi ma  ricordo la sosta pranzo in un bel parco proprio sul lago e la notte la trascorremmo sul lungolago…ci sentivamo già più sicuri!…si fa per dire. Affrontammo i piccoli inconvenienti che ci sono sempre anche in un camper nuovo: la cucina si chiudeva con due ante però si erano dimenticati di montare i ganci per tenerle su e quando cucinavo mi ricadevano sempre sui tegami, in compenso Camilla era felice , vivevamo a stretto contatto, facevamo lunghe passeggiate e si era impadronita del divano lungo dove dormiva felice e beata. Da lì ci spostammo in un altro agriturismo nell’interno 10 FRATELLI 10 ,la strada molto disagevole, non asfaltata e molto stretta e a un certo punto mio marito che è sempre molto catastrofico disse : “finiamo il camper al primo giro”, invece arrivammo sani e salvi, soprattutto il camper ,l’agriturismo era molto carino, i proprietari molto gentili e lo spazio a noi riservato in un bel contesto collinare. Facemmo una bella passeggiata, comprammo i loro prodotti , insomma una giornata serena, al mattino risvegliandoci  nella pace più assoluta decidemmo che la prova era stata superata e che era sufficiente come prima volta, l’esperienza era stata fortunatamente felice, la vita in camper cominciava a piacerci e tornammo con la convinzione che non avremmo fatto passare tanti giorni al prossimo giro , che avevamo ancora tanto da imparare e tante esperienza da fare, ma che sicuramente da quel momento le nostre vacanze sarebbero state tutte con il nostro camper. Così mi sono trovata ad essere camperturista per caso e dopo diciannove anni trovarmi qui a scrivere per DERED i miei diari e le indescrivibili sensazioni che proviamo nei nostri viaggi è una soddisfazione che solo chi ha provato la vita in camper può capire.