Il Salone Nautico quasi quasi me lo guardo a Linea Blu, mi sono detta quest’anno, stanca di infilarmi nel vortice di una città che durante questo evento si fa più inospitale e antipatica del solito. Per non parlare del problema più annoso “dove parcheggio il camper?” Non c’è stato un amico su  Facebook che sia stato in grado di darmi un consiglio su questa città “camper unfriendly” (nemica)  per eccellenza, perfino un genovese DOC mi ha consigliato di lasciare il camper a casa e venire in auto. Ma come succede spesso nella vita, e a me purtroppo succede sempre, più ti sconsigliano di fare qualcosa, più ti viene voglia di farla…così siamo andati a naso, nella più totale ignoranza se non le poche conoscenze acquisite grazie ai nostri lettori. E così abbiamo percorso i nostri bei 200 km con la chimera di trovare parcheggio davanti alla fiera, e come in uno di quei sogni in cui tutto va come deve andare, è successo davvero. Fortuna? Semplice  casualità? Tutt’altro. Fa pensare che una città inospitale verso i camper come Genova, abbia volutamente aperto alla sosta uno dei punti nevralgici della città, l’intero viale d’ingresso al salone completamente adibito alla sosta a 18 euro al giorno.

[singlepic id=3649 w=320 h=240 float=left]Segno evidente che qualcosa sta cambiando e che le amministrazioni, anche le più insensibili, cominciano a capire il notevole apporto al turismo che il turista in camper può offrire ad una città, e ad una manifestazione come il Salone Nautico. Per non parlare della comodità per i numerosi espositori in camper, che hanno apprezzato al massimo la possibilità di recarsi a lavoro senza doversi imbarcare nell’avventuroso traffico cittadino. E lo stesso abbiamo fatto noi, dopo aver diligentemente pagato il parcheggio (gli uffici erano straordinariamente aperti anche di sabato e domenica), ci siamo messi un paio di occhiali da sole sulle occhiaie da vampiri (conseguenza del viaggio notturno) e in quattro e quattro otto eravamo già in fiera.

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La rivista del camperturista? A questo giro mi sono dimenticata il preaccredito stampa… La signorina a cui ho presentato la nostra richiesta di accredito stampa ci ha passato ai raggi X per decidere quanto era il caso di tirarsela. Ma la tessera bordeaux in similpelle vergata in oro massiccio che mi qualifica come portatrice sana di informazione, l’ha convinta.
Entrati dentro alla prima occhiata tutto sembra apparentemente come sempre, in realtà dopo uno sguardo più approfondito è tutto diverso, ma questo a Linea Blu non ce lo avevano detto. Abbiamo visto Donatella spegnere le candeline, un violinista in erba, una bella marina soleggiata con il solito dietologo che addentava l’ennesimo tagliolino allo scoglio cucinato sul pontile, ma che c’erano la metà delle barche non ce l’ha detto nessuno. Per forza, la nautica è in crisi, e porca miseria, se è vero! E se ne accorge chi ha frequentato il salone negli ultimi dieci anni. Ad un primo sguardo sembra tutto come sempre, non mancano i megayachts, non manca il pubblico elegante e ben vestito, ma sono ridotte le quantità di barche e di espositori, anche se c’è comunque tanta gente. In compenso ci sono alcune succose novità come gli eventi collaterali,  per cui ci sono un sacco di iniziative interessanti e no-cost anche dopo l’orario di chiusura.

Con Genova in blu la città vive in pieno l’emozione dell’assedio commercial-turistico derivante dall ‘effetto salone. Per noi giornalisti non c’è più trippa come una volta…a partire dalla borsa contenente la cartella stampa che negli anni ha subito una brusca involuzione trasformandosi da cerata extra lux nel 2003 a busta di plastica (nel mezzo varie  versioni in cotone o PVC stampato)…

anche la festa di fine salone al nuovo mercato ortofrutticolo con sfilata della Slam non ricordava nemmeno vagamente i fasti di un tempo, con signore in abito da sera e uomini in nero, ma si sussurra che il salone quest’anno ha preferito investire in contatti con i mercati esteri invece che in feste e cene …come dargli torto visti i tempi?

Camperturistici interessi…
Qualcuno si starà chiedendo cosa ci facciamo qui, e cosa c’entra la nautica con  il camper. In realtà c’entra eccome e in modi diversi. Il primo e sicuramente il più facile da intuire è legato alla piccola nautica: ovvero quanti di voi hanno o vorrebbero avere un gommone, una barchetta o magari una canoa per poter godere in pieno della bellezza dei nostri mari e dei nostri laghi? Il secondo, è che le barche, proprio come i camper sono dei microambienti autonomi, con le stesse problematiche da risolvere: autonomia elettrica e idraulica, senza trascurare i collegamenti in mobilità…
[singlepic id=3683 w=320 h=240 float=right]Il giro tra la piccola nautica è stato molto divertente: non ci sono solo i gommoni ad attirare l’attenzione dei camperturisti, ma una serie di altre soluzioni interessanti, come   le piccole barche a vela, magari versatili come quella di Walker Bay con galleggianti esterni che si possono rimuovere per trasformarla a seconda delle esigenze in barca a vela o a motore, esiste nelle versioni da 8 piedi o 10 piedi, pesa dai 32 ai 57 kg e si può portare agevolmente anche in camper.

[singlepic id=3658 w=320 h=240 float=left]Il kajak a pedali è un’altra soluzione innovativa firmata Hobie, anche perché nella versione gonfiabile  a due posti è facilmente trasportabile in una borsa. Per non parlare della moda di quest’anno la tavola da surf su cui si pagaia in piedi, il SUP, ovvero stand up paddle, anche questa in versione gonfiabile e ultraleggera.E poi c’è la classica vela. Una piccola barca a vela per divertirsi non è un grande investimento, ma se si vuole provare un’emozione in più c’è la Hobie con il il kit adventure island, e in 5 minuti il vostro kayak si trasforma in un trimarano. La FIV ha proposto un simulatore per far provare ai bambini l’emozione della vela e delle prove in mare con istruttori qualificati per invogliare il più possibile i velisti in erba ad iscriversi ad una delle tante scuole presenti in tutta italia.

E poi ci sono i gommoni compatti, belli e costosi quelli con motore idrogetto, e le moto da acqua sempre più fighe, per chi vuole cavalcare le onde facendo un figurone da centauro del mare.
[singlepic id=3671 w=320 h=240 float=left]Altra novità interessante del Salone riguarda le due ruote…buffo a dirsi ma anche questa esigenza di mobilità easy accomuna sia il camper che la nautica.
E qui abbiamo scoperto “Etropolis”, nuova generazione di scooter elettrici made in Germany , autonomia di circa 70 km, 7 ore per ricaricare completamente le batterie, inutile dire che sono silenziosissimi, 50 cc omologati per due, ma non vi avventurate su impervie strade montane perché rischiate di ritrovarvi a spingere (in due non si può affrontare una pendenza che va oltre il 12%).
Quando ci si affaccia sulla marina poi non ci resta che sognare…e scegliere se virare verso le vele o verso le barche plananti, due modi diversi per non dire opposti di concepire il mare…un po’ come il camper puro e un motorhome americano…
[singlepic id=3680 w=320 h=240 float=left]Ma veniamo a questioni di carattere più tecnico…una cosa interessante sono le batterie agli ioni di litio che stanno vivendo una bella fase di sviluppo. Una batteria a litio da 320 Ah quest’anno ha abbassato notevolmente il prezzo (si fa per dire…una batteria costa come un vecchio camper…) e costa 4800 euro invece degli oltre 5000 dell’anno scorso. Approfondiremo in seguito questo argomento spiegando i benefici di questo tipo di batterie. Altra novità interessante sono i caricabatterie multifunzione: quando siamo attaccati alla colonnina a 220 fanno da caricabatterie con l’antisolfatazione  per aumentarne la durata. Oppure ce ne sono altri che attaccati alla colonnina fanno da caricabatteria, quando si staccano invece fanno da inverter a 220.
Anche al Salone Nautico è arrivata la macchina del Caffe a 12 volts proposta direttamente dal produttore che già la commercializza attraverso vari rivenditori nel settore camper. Peccato che i cavi a 12 volts debbano essere spessi (ma non lunghi) come degli anaconda, e devono essere vicini alla batteria, cosa quasi impossibile se si tiene la macchina sul piano della cucina. Infatti più aumenta la distanza dalla batteria, più deve aumentare la sezione del diametro del cavo. La macchina è da 350 w, ma per fare un caffè abbastanza caldo bisognerebbe avere almeno 500 w.

Come abbiamo sempre sostenuto l’unico modo per fare più caffè di seguito, tutti caldi  e con una buona pressione, è montare un inverter  il più vicino possibile alla batteria e poi collegare l’uscita all’ingresso della 220 V che va sulle spine. Qui si può collegare una macchina da caffè a 220V da 500 w, che vanno benissimo anche con un inverter da 800 w. E non vi preoccupate dei consumi: l’inverter quando la macchina da caffè è spenta, consuma pochissimo.

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Genova da vivere
[singlepic id=3699 w=320 h=240 float=left]Vedi Genova e poi muori? Non esageriamo… Ma devo dire che ogni volta, dopo diversi anni che frequentiamo la città in occasione del salone, scopriamo qualcosa di nuovo. Quest’anno per la prima volta abbiamo visitato il centro storico, cosa che non avevamo mai fatto…ed è stata davvero una bella scoperta. Si respira l’aria di una città operosa e attiva, dove gli antichi palazzi signorili contrastano con le case più popolari, altissime e colorate. Altra cosa che non sapevamo è che Genova si sviluppa su più colline collegate tra loro da ponti…insomma il suo sviluppo in altezza è ben visibile a occhio nudo, ma vi assicuro che un tour con il Genoa city bus come abbiamo fatto noi, è un’esperienza molto piacevole, oltre che istruttiva, soprattutto se non avete molto tempo per fare un bel giro a piedi.

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Il tour costa 10 euro a persona (i bambini non pagano), vi vengono date delle cuffie con cui ci si collega all’audioguida, che vi racconta la città, in modo molto chiaro e dettagliato, senza risultare noioso. Partenza e arrivo dal porto antico che continua ad essere uno dei luoghi più turistici della città, con l’acquario, il museo del mare, il sottomarino e il galeone dei pirati…

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Per assaggiare la vera focaccia di Recco e le ottime torte salate liguri c’è il forno nei pressi dell’acquario, dove abbiamo fatto merenda con 6 euro, mentre per cenare e fare la spesa insieme, assaggiando la miglior produzione italiana, c’è Eataly.

[singlepic id=3643 w=320 h=240 float=left]Tre ristorantini sfiziosi e un supermercato di tipicità squisitamente italiane nel mezzo, ma non solo, casalinghi, libri, giochi, per fare felice tutta la famiglia, in puro spirito camperturistico.
Una cena con due primi e due secondi acqua e vino inclusi: 50 euro. Non sono pochi, ma la cucina non è male e la vista sul porto è spettacolare…ne vale la pena!