Cari italiani camperizzatevi! Ovvero fatevi il camper, possibilmente nuovo di pacca e pluriaccessoriato. Pagate preferibilmente cash la vostra nuova casa su ruote (se non volete accumulare rate del mutuo fino a sessantanni)… e poi?

E poi arrangiatevi!

È lo slogan del Salone del Camper, non lo sapevate?

Dopo due anni di braccino corto, dopo tanti mesi di miseria, a Parma, riparte l’economia delle quattro ruote con casa al seguito e noi, stufi di stare a stecchetta, ci catapultiamo in fiera pieni di speranze e di aspettative di vacanze spensierate. Che c’è di male? Panem et circensem, vale in tutti i secoli e in tutte le stagioni: insomma basta con la crisi, ci vogliamo divertire.

Ma ognuno si diverte come può: chi loda e chi denigra la nuova fiera. Una cosa è certa: il camper è il protagonista indiscusso. Non a caso non siamo a Mondonatura, ma al

Salone del Camper. E accidenti se è vero, se ne contano a migliaia: più fuori nei piazzali,

che dentro negli stand, segno evidente che il camperista è persona curiosa, che una volta scelto il mezzo dei suoi sogni non pensa solo a divertirsi en plein air, ma vuole anche restare aggiornato.

Ecco il perché del successo della fiera, dove sempre meno persone comprano (allo sconto fiera non ci crede più nessuno), ma dove sempre più scelgono e decidono finalmente cosa gli piace. Non importa se dopo due anni hanno già cambiato idea e si trovano a vendere un mezzo seminuovo. Chissenefrega, sarà come aver noleggiato un camper per due anni. Però si fanno il camper nuovo, che profuma di celophan e di plastica, e già se lo vedono parcheggiato in riva al mare al tramonto, con il tendalino aperto e la tavola apparecchiata, mentre nel forno cuoce un pollo arrosto con patate. Ah, che bello, il sogno italiano!

Poi una mattina di primavera ci si sveglia al sorgere del sole in una squallida area di sosta ai confini del nulla e si esce con il sacchettino della spazzatura in una mano e la cassettina del wc nell’altra, cercando disperatamente un posto dove liberarci dei nostri puzzolenti rifiuti. Le batterie sono a terra e bisogna scaricare le acque grigie. E per farsi una doccia? L’acqua della fontanella accanto allo scarico sarà potabile?

Questa parte della storia a Parma non ce l’avevano raccontata…

Ma noi continuiamo a sognare e a lottare per un mondo migliore. Saremo un po’ creduloni, ma la nostra indole è quella degli inguaribili sognatori e degli spiriti liberi.

Ecco perché gli italiani sono fatti per il camper!

Ma il camper è fatto per gli italiani?

Scopriamolo insieme…