Un vecchio e un bambino che vivono un’avventura fantastica viaggiando su una casa trainata da palloncini…in due parole la trama di UP. Destinazione, sudamerica, cascate Paradiso, dove faranno nuove conoscenze e assumeranno una nuova cosceinza di se stessi. A contatto con la natura selvaggia incontrano e fanno amicizia con due animali, il cane Dug (goffo) e l’uccello Kevin (uno struzzo technicolor molto raro), ma devono fronteggiare anche un avversario spietato…

UP

Ma torniamo alla casa attaccata ai palloncini? Per noi riassume in pieno lo spirito del camperturista.Scene-from-Pixars-Up-2009-001
Ovvero, ognuno di noi si rapporta con le proprie esigenze e le proprie abitudini, esperienze e ricordi in ogni cosa che fa.
Il vero turista sa che deve viaggiare leggero e con meno impicci possibili, con il minimo indispensabile. Non è per tutti così però, in più c’è il tempo che passa. Con le vecchiaia aumentano le esigenze e si perde lo spirito di adattamento. Ma una cosa  importante da capire come sottolinea questo film, è che lo spirito e la voglia di avventura non si perdono, semmai aumentano la paura e il timore, cosa meno presente nei bambini. Ecco perché è importante il rapporto tra vecchi, bambini, avventura, famiglia, natura e animali.

up-disney-pixar-persents-brand-new-dvd-cf799Il film inizia con l’immagine di una città affollata e in espansione, tanto cemento e sempre meno bambini in giro a giocare, tanto che c’è bisogno anche del giardino e della casa di Carl per continuare l’espansione capitalista del cemento che non tiene piu in considerazione l’equilibrio fondamentale Natura-Bambini-Famiglia-Anziani-Animali.
Guarda caso, un giorno quel giardino privo di bambini che giocano, viene attraversato da un piccolo scout un po impacciato, che tutto ha, tranne che l’immagine dell’avventuriero. Eppure il viaggio ha inizio.

L’importante non è il mezzo o i confort con cui si viaggia, ovvero con cui si fa il camperturista, ma la filosofia del rispetto di tutto quello che ci sta in torno, animali, natura, amicizia, famiglia, per il bene delle generazioni future. La vita alla fine è un ciclo, noi siamo solo ospiti temporanei di un ecosistema che dobbiamo rispettare.

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Ma dov’è il nuovo che avanza? Il vero nuovo, diciamo.
Per nuovo non intendiamo modelli solo esteticamente nuovi e nemmeno “effetto lifting” a cose già viste e riviste.
Il mondo va vanti e cambia, cambiano le esigenze e i modi di vivere, cambiano i posti e le tecnologie, cambiano i mezzi .. cambia tutto e in questo cambiamento naturalmente dobbiamo riadattare la filosofia, non il contrario, non l’inverso.

E noi, siamo il nuovo che avanza? A voi scoprirlo…