Avete presente la classica persona che quando va al ristorante davanti alla carta dei vini studia le varie etichette, guarda i prezzi per poi finire sempre con il chiedere il vino della casa? Ecco quella sono io. Vi chiederete cosa ci faccio al Vinitaly. In effetti me lo chiedo anch’io, ma la spinta come sempre è quel tarlo che ci buca il cervello lasciando qua e la solo briciole di curiosità…insomma cosa spinge un completo ignorante in fatto di vino ad andare ad un evento internazionale come questo? Semplicemente la voglia di scoprire se dietro la “moda del vino” c’è davvero una sostanza, una cultura, qualcosa di interessante da scoprire. La Vecchia Signora ci è sembrata un po’ troppo vistosa per presenziare all’evento, soprattutto perché la fiera si trova nel centro di Verona e visto che abbiamo in programma una toccata e fuga da weekend, stavolta decidiamo di sperimentare qualcosa di veramente diverso. Complice il concessionario Camper&go di Pistoia, decidiamo di bissare l’esperienza del camper puro. Dopo il Globescout di Globecar, provato sulle colline pistoiesi, adesso optiamo per l’ancora più corto Roadscout, un cinquemetriemezzo secchi, un super compatto ideale per le gite in città. Insomma come guidare una macchina, con in più un bagno, una cucina e un letto sempre pronto, che non è poco, se si considera che la nostra meta sara una città resa ancora più caotica dall’evento che richiama qualche centinaia di migliaia di visitatori.

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E cosi, dopo che la gentilissima Lucia ci ha spiegato i comandi base del Roadscout, ci siamo messi in marcia con il tramonto alle spalle direzione Verona, già sicuri del fatto che avremmo fatto qualche sosta. La prima, presi dal fatto di avere l’ingombro di un’auto è stata al Mac Donald di Pistoia dove siamo stati tentati di entrare persino nel Mac drive…anche se poi abbiamo preferito optare per il parcheggio. Il bello dei mezzi come questo è che puoi dimenticarti di essere su un camper, innanzitutto quando guidi, ma anche e soprattutto quando parcheggi…e noi abituati alla Vecchia Signora ne sappiamo qualcosa…
Ma dopo un Happy meal (noi lo prendiamo sempre per avere il giochino..) avevamo ancora fame…e allora abbiamo optato per quel posto vicino all’autostrada che rimane aperto fino alle 21 e dove una famiglia puo mangiare senza spendere una fortuna…vediamo se avete indovinato…vi do un piccolo aiutino…si mangiano specialità svedesi…

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Insomma, con meno di 15 euro all’Ikea di Sesto Fiorentino, si cena in tre e con questi chiari di luna, molti hanno avuto la stessa idea, tanto che nonostante l’ora abbiamo trovato non solo diverse famiglie come noi al self Service, ma anche qualche camper parcheggiato.
Il viaggio verso Verona è stato interrotto da qualche pausa pisolino, ma siamo riusciti ad arrivare davanti alla fiera in tempo per trovare un parcheggio proprio davanti all’ingresso. Non avendo voglia di fare il letto in dinette, ci siamo sistemati tutti e tre nel letto in coda e abbiamo dormito vicini, vicini…scherzi a parte questo è un mezzo ideale per la coppia, al massimo con un bambino piccolo, comunque il letto è spazioso esattamente come quello del Globescout. In entrambi si puo richiedere il kit terzo letto, ma ve lo consigliamo solo se siete dei veri appassionati di Lego. Si abbassa il tavolo, si inserisce prolunga e si posiziona il cuscino aggiuntivo per avre un letto 80×188 cm. Se invece ci si accontenta di un 140 cm, si puo ruotare il sedile guidatore e ricavare un letto di emergenza per un bambino sempre abbassando il tavolo della dinette. Sul mezzo a passo corto è stato ridotto notevolmente il bagno, e un poco anche la dinette, mentre tutto il resto è rimasto al suo posto.

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Al mattino comunque, prepararsi tutti e tre è stato come giocare a scacchi, tutti movimenti calcolati..comunque ce l’abbiamo fatta e siamo entrati in fiera a passo spedito, ma la gran confusione all’ingresso ci ha rallentato subito il passo. Non avete idea di quanta gente sia disposta a pagare un biglietto di 50 euro per entrare qui…appena si varcano i tornelli di ingresso si rimane subito affascinati dall’imponenza dei padiglioni delle regioni più grandi tutti rivestiti con il proprio advertising..tutti tranne la Toscana..l’unico padiglione, privo di un’immagine unica, che invece abbiamo trovato in tutte le altre regioni. Ovviamente la Toscana è stata la nostra prima meta, insomma siamo partiti da casa nostra per poi scoprire il resto dell’Italia e farci in un solo giorno un tour dalla Sicilia alla Campania passando per il Lazio, l’Emilia Romagna e il Veneto… e non vi dico tutto quello che ci siamo persi (purtroppo) avendo un solo giorno a disposizione. Non essendo intenditori di vino abbiamo sentito la mancanza di una guida, un po’ come Dante senza Virgilio, buttati allo sbaraglio in questo paradiso vinicolo. Unica cosa positiva: la quantità di contatti che siamo riusciti a prendere nelle diverse sedi regionali, allo scopo di organizzare in futuro dei veri tour del vino in giro per l’Italia, per realizzare dei veri e propri reportage di-vini!
Ovviamente ci siamo limitati negli assaggi, non essendo esperti al punto di usare la sputacchiera, né deficienti al punto di finire sdraiati su qualche marciapiede, come tante persone che abbiamo visto. E questa è una cosa veramente triste, perché per prendersi una ciucca con i fiocchi non importa andare a Verona e spendere 50 euro di biglietto.

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Altra nota dolente: ovunque davanti agli ingressi e alle biglietterie abbiamo trovato dei cartelli con scritto «ingresso vietato ai minori di 18 anni anche accompagnati» tanto che ci eravamo visti di non poter entrare visto che avevamo il piccolo con noi. Ma poi è bastato pagare un biglietto intero (50 euro perché il ridotto appunto non è previsto) per constatare che la fiera era piena di bambini accompagnati da genitori più o meno sobri…