Il tam tam mediatico impera: ma quale turismo di nicchia, qui siamo milioni di milioni…eccoci, presenti, siamo noi, quelli con le quattro ruote con casa al seguito. Abbiamo invaso i parcheggi, preso d’assedio Parma, mangiato tutti i panini, e alla fine della fiera abbiamo fatto ritorno a casa con le nostre belle buste cariche di cataloghi, ma anche di accessori e altri ammennicoli comprati sul posto. Alla faccia di chi ci dà dei pidocchiosi col braccino corto. Siamo il popolo dei camperturisti, e siamo tanti, giovani e vecchi, ricchi e poveri (non ci dispiace nemmeno cantare…), grassi e magri, abili e diversamente abili, tutti accomunati dalla stessa passione per un turismo pacificamente libero e indipendente.

Il Salone appena passato è stato per noi un modo per comunicare con i nostri simili un po’ ovunque: nell’area usato, in fila al self service, davanti al van noleggiato il primo weekend, al bar davanti a un panino, nello stand della Mobilvetta ben attrezzato con tavoli e sedie…ogni occasione era buona per fare due chiacchiere e scambiarsi un po’ di idee. Abbiamo incontrato giovani produttori, attempati presidenti, coppie che sognano il camper, coppie che scoppiano in camper, famiglie con disabili, famiglie numerose, bambini annoiati…

Raccontare le storie di queste persone con cui abbiamo condiviso briciole di fiera sarebbe la cosa più divertente, ma noi non abbiamo potuto approfondire più di tanto e quindi riportiamo solo l’effetto che ha avuto su di noi una conoscenza fugace.

C’è la giovane coppia con bambina piccola che vende il camper americano seminuovo  per comprarne uno più grande: lui ha perso entrambe le gambe in un incidente motociclistico, ma non ha problemi a condurre un mezzo da patente c con i comandi al volante. La moglie non è da meno, anche lei pluripatentata, non sembra tipo che si arrende davanti agli ostacoli.

La signora che studia l’accessibilità del self service per la sedia a rotelle del figlio disabile, dice di non aver apportato modifiche al suo camper, per non penalizzare gli altri due figli più piccoli, visto che viaggiano da anni tutti insieme.

Il padre e la figlia che per motivi diversi devono vendere il proprio camper, raccontano entusiasti i loro ricordi di viaggio.

Il motociclista-surfista che trasporta tutta la famiglia su un Mercedes Viano,  si avvicina per sapere se il nostro van a noleggio sponsorizzato Caravanbacci è in vendita. La famiglia si è stufata di stiparsi in 4 metri quadri e vuole più spazio.

La coppia anziana che ha comprato un Possl nel 2006, guarda stupita le  finiture del nostro Kyros di nuova generazione: lei sogna un camper comodoso, mentre lui non ha mai usato né il bagno nè la stufa.

La famiglia che compra camper usati per riadattarli alle proprie esigenze, gira curiosa nel padiglione accessori con bimba annoiata al seguito, che non vede l’ora di tornare in camper.

I pionieri del Camper Club d’Italia, ci hanno raccontato le loro esperienze di veterani del plein air, mentre gli ideatori di Fattore Amico promuovono un’innovativa forma di camperturismo in fattoria.

Il signor Peterpann, conosciuto nel nostro primo viaggio in camper, ha saputo mettere a frutto le sue doti organizzative e ora fa da guida al gruppo di Io viaggio in Camper.

E poi la redazione di Vacanze Plein Air, il direttore di Camperpress, che hanno fatto del camperturismo la loro professione, con cui abbiamo scambiato idee e progetti di collaborazioni future.

Tanta gente, tutta diversa con tanto in comune: la voglia di fare tesoro delle proprie esperienze e di comunicarle agli altri.

Il nostro intento? Amplificare il tam tam di questa comunità in continua espansione, perché una volta provato, questo modo di viaggiare diventa irrinunciabile.

Fatevi sentire, aiutateci a realizzare questo sogno!