Non mi vergogno a dichiarare che la mia ultima vera vacanza risale al lontano 2001, eravamo in quattro su un Alfa 156 (in realtà eravamo gia in 5 ma  ancora non lo sapevamo) e ci barcamenammo tra Istria e Croazia a caccia di spiagge tranquille e di mare limpido per qualche bagno di relax. Era il periodo canonico delle ferie, l’azienda dove lavoravamo era chiusa e noi non avevamo niente di meglio da fare che andarci a divertire. Tuttavia, nonostante le premesse ci fossero tutte, amore, soldi, amici, e una bella auto nuova…non fu un’esperienza entusiasmante. Lo fu molto di piu scoprire al ritorno che ero incinta…e che niente sarebbe stato più come prima. Strano a dirsi ma quell’ultimo agosto al mare ha segnato la fine di un periodo della mia vita, e ne ha inaugurato un altro più complicato, più difficile, ma al tempo stesso più felice. Ormai da dieci anni faccio parte di quella allegra combriccola di job addicted che non staccano mai e che lavorano in ogni stagione dell’anno, quasi come se il lavoro fosse una droga senza la quale si va in crisi di astinenza.
Qualcuno penserà che mi sia ridotta come una di quelle schizzatissime che vivono con il cellulare inglobato nell’orecchio. Al contrario io dimentico volentieri il telefono spento in borsa (ne sanno qualcosa i miei clienti) e mi lascio andare a numerosi voli pindarici (anche troppi)…del resto ho scelto una professione che me lo permette, e che mi lascia la possibilità talvolta di unire l’utile al dilettevole. Come? Semplice: un paio di giorni di vacanza in mezzo ad un viaggio di lavoro sono sempre stati la soluzione ideale per regalare a noi e al nostro bambino la scoperta di nuovi angoli di mondo. Finché non abbiamo deciso che il camper poteva essere la soluzione ideale per coniugare le due cose. E così e stato. Non solo, il camper è stata la scusa per inventarsi un lavoro tutto nuovo che si sta rivelando una splendida avventura. Questa rivista  ci ha dato la possibilità di conoscere molte persone speciali, cosa che mi sembra già una bellissima conquista, collaboratori che stanno riversando tutto il loro entusiasmo in questo progetto, proprio come facciamo noi. A loro dobbiamo i bei racconti che state leggendo questa estate, perché come da copione noi siamo presi dal nostro solito agosto lavorativo in studio e alla Vecchia Signora non resta che sonnecchiare in giardino fino alla prossima partenza. È buffo ci diamo tanto da fare per organizzare e pianificare quando la maggior parte delle volte è la vita che pianifica per noi … in questi casi lo spirito di adattamento e l’improvvisazione sono le migliori risorse a cui si possa attingere….i camperturisti lo sanno…
Felice estate a tutti!